Visti i tempi è comprensibile che molti pazienti facciano diversi preventivi prima di iniziare i lavori. Ma scegliere il dentista con il criterio del ribasso di prezzo non è esente da rischi seri. Il primo è che il potenziale paziente si concentri esclusivamente sul costo delle prestazioni mettendo in secondo piano le qualità delle prestazioni del professionista che le propone. E spesso i pazienti con molti preventivi hanno le idee confuse. Altro rischio è che il paziente potrebbe incorrere, durante questo “tour del preventivo”, in qualcuno che gli prometta mirabolanti cure odontoiatriche con il solo scopo di “piazzare” un preventivo. Creando false aspettative.
È dunque comprensibile che quando si eseguono interventi complessi su una situazione di partenza non adatta nell’immediato a certe terapie, nel giro di un tempo relativamente breve il paziente perderà molti soldi con le cure odontoiatriche. E come fa un paziente a capire che le cure a lui proposte sono corrette per il suo caso? Il buon senso può aiutare, facciamo un esempio: costruiremmo mai la nostra casa su un terreno sabbioso? Magari accanto a una discarica? Sicuramente no. Lo stesso vale per la bocca. Metteremmo delle viti implantologiche (i pilastri di una casa) dove l’osso non è sicuro (terreno sabbioso) e in una situazione igienico orale scadente (la discarica vicino casa)? Le risposte sono evidenti, ancor di più se il dentista è corretto nell’esporgli la sua situazione.
Per quanto riguarda i prezzi, si è già detto che non devono essere l’unico criterio di scelta, e vanno tenuti nella giusta considerazione. E comunque, pur non essendoci un tariffario ufficiale, ci si può riferire a quello dell’ ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani, scaricabile qui dentistalowcost.it/tariffario ANDI.pdf) che rimane il più completo e autorevole. E da lì capire se il preventivo proposto sia dentro margini accettabili. Per i prezzi vale anche il principio “più grande, più costa”. Questo principio banale significa che più una struttura è grande e lussuosa, maggiori potranno essere i prezzi, per il semplice motivo che gli alti costi di gestione devono rientrare, a parità di qualità di prestazioni.
Conseguenza di tutto ciò è che ci sono certi pazienti, con situazioni di partenza disastrose, testardamente convinti di poter ricevere subito certe terapie impegnative perché nessuno glielo ha sconsigliato (colpevolmente o con negligenza). Se poi, in questo “tour del preventivo”, mirato ad avere lo stesso piano di cure ma un prezzo più basso, il paziente trova un professionista coscienzioso che si oppone, e gli consiglia di effettuare le stesse terapie, se non prima di aver osservato un cambiamento del comportamento, questo paziente potrebbe giudicare negativamente questo parere negativo. Addirittura come una carenza professionale di quell’ odontoiatra. Si forma quindi un pregiudizio che rende difficile la comunicazione con il paziente.
Queste dinamiche fuorvianti sono forse uniche nell’ambito delle specialità mediche, (ad eccezione della medicina estetica), e dipendono da una forte concorrenza diventata quasi esclusivamente commerciale nel settore. Per la presenza di strutture odontoiatriche a impronta esclusivamente aziendale, e per la forte influenza del web e dei media nei processi decisionali dei richiedenti cure odontoiatriche. Basta cercare nei motori di ricerca il termine “implantologia”, per esempio, e intuire la cifra di denaro investito in pubblicità che da qualche parte dovrà pur rientrare. Infine, l’ultimo suggerimento che possiamo dare al paziente che deve scegliere è quello di non basarsi solo sulle catene odontoiatriche con i marchi, ma rivolgersi anche agli studi professionali con nome e cognome con uno o più professionisti. Molto probabilmente in questi studi la cultura dell’ascolto e del giusto consiglio al paziente sono ancora salvi.