Riportiamo un articolo dal sito odontoiatria33.it che illustra chiaramente come in Italia l’ odontoiatria sia scarsamente considerata dai cosidetti LEA (Livelli Essenziali Assistenza, cioè i criteri per definire a carico del sistema sanitario le prestazioni mediche ) se non per certe ristrette categorie.
Non considerando, colpevolmente, il fatto che da tempo la maggior parte della classe media faccia fatica a pagarsi il dentista . Colpisce inoltre l’inconsistenza degli argomenti esposti dal sottosegretario di turno intervenuto sull’argomento alla trasmissione “Siamo Noi” a TV2000, link: http://youtu.be/oDkUQSgSKkI?t=49m36s
Osservando il fatto che la classe media italiana sia la classe portante della società italiana e che, gran parte di questa, sia formata da persone al di sotto dei quarant’anni, è evidente la gravità del fenomeno ; anche in prospettiva futura. Tempo fa citammo il fatto che in alcune importanti strutture pubbliche venivano addirittura rimborsate le cure omeopatiche . E in tutto questo prolifera il turismo odontoiatrico , i cui promotori si propongono come la ricetta miracolosa. Ne siamo sicuri?
In questo scenario, risulta evidente come gli studi privati italiani debbano sopperire questa carenza dell’assistenza pubblica attraverso il vero rapporto dentista-paziente , le tariffe più accessibili , altri servizi e provvedimenti legislativi, come i finanziamenti e l’elevazione cospicua del margine di detraibilità della ricevuta/fattura sanitaria .
Nuovi LEA odontoiatrici, sarà sempre più difficile accedervi. Per il Sottosegretario De Filippo: ci sono altre priorità.
Potrebbe essere giugno la data in cui i nuovi Lea, ora al vaglio delle Regioni, potranno vedere la luce. Il lavoro di revisione fatto dal Ministero della Salute è stato corposo e stando alle anticipazioni date alla stampa entrano in elenco molte nuove prestazioni ed escono altre giudicate non più idonee o non in linea con i principi di razionalizzazione della spesa. Nuovi Lea che dovrebbero, comunque, comportare ulteriori spese per quasi 500 milioni di euro.
Scorrendo i documenti trapelati in queste settimane, l’odontoiatria appartiene alle prestazioni razionalizzate o non potenziate, a seconda di come si leggano le scelte fatte.
A confermare come l’assistenza odontoiatrica pubblica non sia una priorità per il nostro SSN è stato lo stesso sottosegretario alla Salute, On. Vito De Filippo, intervenuto alla trasmissione Siamo Noi di TV2000 sulle difficoltà dei pazienti a sottoporsi alle cure odontoiatriche e del turismo odontoiatrico. Sottosegretario che alla domanda di come mai il SSN non riesca a fare evitare che la gente vada all’estero a farsi curare i denti, ha ammesso che “il pubblico più di questo non può fare”.
“In campo odontoiatrico-ha continuato il sottosegretario De Filippo- il SSN può lavorare molto sulla prevenzione. Se si lavora meglio sulla prevenzione si spende meno nelle cure, per l’odontoiatria si devono attivare campagne di prevenzione nelle scuole per promuovere una corretta igiene orale ed iniziative come quella attivata con le associazioni di categoria per aiutare le persone socialmente deboli”, alla trasmissione era presente anche il segretario culturale ANDI Carlo Ghirlanda ed il dott. Dante Cerbini, un dentista italiano titolare di un centro odontoiatrico a Belgrado.
Il nostro SSN, ha ricordato l’On. De Filippo “deve fare delle scelte, non si può dare tutto a tutti” e per questo il Ministero vuole rivedere anche le esenzioni che devono essere basate principalmente sul redito e non solamente sulla patologia.
“Sull’odontoiatria -ha continuato- c’è un grande dibattito nel nostro paese ma sulla gamma dell’emergenze sanitarie non la metterei al primo posto”.
E sui nuovi Lea odontoiatrici il sottosegretario De Filippo ha affermato “che sono orientati per dare delle risposte ai vulnerabili”.
In realtà secondo quanto Odontoiatria33 è riuscita a verificare dalla certe ministeriali, le prestazioni previste rimangono quelle già definite, sulla carta dai vecchi Lea, vengono però introdotte ulteriori limitazioni sugli accessi.
Premettendo che l’assistenza odontoiatrica rappresenta il settore in cui il SSN ha tradizionalmente presentato un impegno limitato malgrado le molteplici implicazioni di carattere sanitario e sociale, il Ministero ammette che questo sia un limite del nostro SSN e che questo crei diseguaglianze nell’accesso all’esistenza odontoiatrica in relazione al reddito. Mancanze che il nostro SSN condivide, ricorda lo stesso Ministero nella premessa con cui indica i criteri di erogazione delle prestazioni odontoiatriche, con altri Paesi europei.
Nei nuovi Lea odontoiatrici viene confermata l’attivazione di programmi di tutela della salute odontoiatrica in età evolutiva (0-14 anni) comprendono il monitoraggio della carie e mal’occlusioni, il trattamenti della patologia cariosa e la correzione delle patologie ortognatodontiche a maggior rischio (grado 5° indice IOTN). Oltre all’età non vengono indicati altri limiti d’accesso.
Dovrebbero, poi, essere garantiti ai cittadini con vulnerabilità sanitaria e/o sociale tutte le prestazioni odontoiatriche previste dal piano sanitario individuale ed incluse nel nomenclatore generale.
Per vulnerabilità sanitaria viene inteso il paziente con condizioni di tipo sanitario che rendono indispensabili o necessarie le cure odontoiatriche. Per esempio labiopalatoschisi e altre malformazioni congenite, malattie rare, tossicodipendenza etc, e le malattie e le condizioni nelle quali condizioni di salute sarebbero risultate aggravate o pregiudicate da patologie odontoiatriche concomitanti. In sostanza dovrebbero essere riconosciute le cure odontoiatriche ai pazienti per cui il mancato accesso alle cure odontoiatriche possa mettere a repentaglio la prognosi “quoad vitam” del soggetto.