Non è raro sentir dire che i professionisti, quando danno pareri, utilizzano un linguaggio pressoché incomprensibile che, delle volte, confonde ancora di più il cliente o il paziente, nel caso di specialisti medici. Di questa tendenza a essere esoterici nel linguaggio è compresa la categoria dei dentisti, attraverso l’utilizzo di terminologie comprensibili solo agli “addetti ai lavori”. Non di rado anche gli articoli pubblicati (o pubblicità redazionali) su giornali per il grande pubblico sono pieni di termini specialistici, la cui presenza non sembra avere motivazione.
In effetti, però, qualche spiegazione esiste e forse va ricercata nel tentativo di vantarsi di un’alta professionalità, tutta di dimostrare. Recentemente il professor Veronesi, noto oncologo e fondatore del Istituto Oncologico Europeo, ha ricordato che tutti quelli che praticano l’arte medica devono applicare la “medicina narrativa”, ovvero quella medicina dove il medico tace per far parlare prima il paziente.
Quindi assumere un atteggiamento di umiltà e contrario al narcisimo terminologico sovente presente nella comunicazione medico-paziente. In un dialogo di film di Nanni Moretti, un intevistato redarguiva con un “le parole sono importanti” la giornalista che si esprimeva con termini e frasi sconcertanti. Nulla di più vero. I termini e il modo di spiegare che si utilizzano per comunicare con il paziente anche nella professione dentistica, sono importantissimi e possono essere già un segnale del tipo di rapporto professionale immaginato dl medico. Un rapporto che deve basarsi sull’indirizzare il paziente verso le migliori soluzioni terapeutiche, senza per questo perdere in autorevolezza e, specialmente, facendosi capire utilzzando termini chiari e appropriati.
Il consiglio che ci sentiamo di dare è quello di non essere timidi nel pretendere di capire chiaramente ciò che dice il dentista, perché non capendo si rischia di trovarsi impegnati in un programma di cure senza la giusta motivazione e, cosa non indifferente, con relativi obblighi di pagamento.